Il cinema
Il cinema nasce alla fine dell’800 come novità tecnologica, ed ha ben presto anche un notevole successo di pubblico.
Non è possibile attribuire la sua invenzione ad un inventore in particolare: alcuni ritengono che il cinema nasce nel 1893 con il cinescopio di Edison, altri ritengono che la sua nascita risalga al 1895, con i fratelli Lumière.
Fin dall’inizio è uno
spettacolo per grandi platee: il cinema infatti svolge una funzione di intrattenimento
rivolta ad una platea vasta e popolare, poiché non esige dallo spettatore la capacità
di leggere o di scrivere.
Racconta delle storie e mette in scena degli spettacoli venendo incontro alle esigenze di un ‘intera classe sociale, quella urbana ed operaia, che ha poca dimestichezza con i romanzi, i giornali e la carta stampata in generale.
Peraltro il cinema non va inteso solo come una forma di intrattenimento:prima della nascita della televisione esso ha costituito un importante strumento di trasmissione delle informazioni e di diffusione nella società di atteggiamenti e comportamenti, convinzioni e modi di pensare.
Il cinema è stato ed è tuttora un potente mezzo di omogeneizzazione
della cultura dominante di una certa società: ne è riprova l’uso massiccio
che di esso ha fatto la propaganda politica nei regimi dittatoriali di questo
secolo (nazismo, fascismo, stanilismo).
Il cinema è una serie di fotogrammi in movimento: è la possibilità
di registrare e di riprodurre immagini in movimento.
Importantissimo per la sua diffusione è stato il montaggio: tagliando e montando immagini in modo particolare, non limitandosi a filmare la realtà così com’è, si riesce a trasmettere qualcosa di diverso, qualcosa di più.
Dalla sequenza dei fotogrammi originali si ottiene un negativo, dal quale si possono riprodurre numerose copie identiche in tutto e per tutto all’originale: come avviene per ogni riproduzione seriale, manca l’elemento dell’artigianalità.
Bisogna riflettere sulla sbalorditiva innovazione che ciò poteva comportare in un mondo fino ad allora dominato dall’esemplare unico ed autentico, dall’artigianale.
Con l’avvento del cinema, ma anche della fotografia, avviene il passaggio dall’unicità alla riproducibilità, dalla singolarità all’infinita riproduzione di immagini.
Sostanzialmente dall’invenzione del cinema fino ad oggi la tecnica è rimasta pressoché la stessa: tappe importanti sono state l’invenzione del sonoro nel 1927 e quella del colore nella seconda metà degli anni ’30.
Con il passare del tempo sono stati inventati nuovi formati e nuove tecniche del sonoro, come il dolby stereo.
Il cinema a 360°, quello
in 3D e quello profumato possono essere considerate curiosità, più che vere e
proprie rivoluzioni
L’invenzione del cinema coincide con la strutturazione della giornata in cui è presente il tempo libero.
La caratteristica del primo cinema è quella di essere uno spettacolo di flusso: tra un lungometraggio e l’altro può esserci uno spot pubblicitario, una canzone, un cartone animato, la presentazione di un film in uscita…
Nel cinema c’è sempre qualcosa che intrattiene: questa caratteristica di flusso del cinema è stata ripresa da altri due media, la radio, nella quale non ci sono mai momenti vuoti e dalla televisione .