Cos'è la comunicazione di massa?




Con l'espressione "comunicazione di massa" si intende il complesso delle informazioni e dei mezzi (stampa, radio , cinema, televisione ecc.) che le producono e le diffondono, rivolgendosi ad un pubblico ampio e fortemente eterogeneo.
Il XX° secolo si pu� definire l'et� delle comunicazioni di massa.
Il forte sviluppo tecnologico che ha interessato la comunicazione e la grande influenza che questa esercita sulla vita sociale e individuale sono dati indiscutibili. Tuttavia, bisogna distinguere tra comunicazione di massa e mezzi di comunicazione di massa (mass media): i mezzi sono le tecnologie organizzate che consentono la comunicazione di massa, mentre la definizione di quest'ultima risulta assai pi� articolata e complessa.
Come in qualsiasi processo di scambio, anche nella comunicazione di massa si possono riconoscere tre elementi fondamentali che rendono possibile l'interazione comunicativa: la presenza di un emittente, di un messaggio e di un destinatario. Anche nella comunicazione fra macchine si presenta questa articolazione dello scambio comunicativo (pensiamo alla trasmissione e ricezione di segnali sonori tramite il telegrafo), cos� come nella comunicazione interpersonale (ad esempio una conversazione fra due o pi� soggetti), dove per� l'articolazione dei turni comunicativi rende circolare e iterativo lo scambio, e intervengono variabili via via pi� complesse che determinano i contenuti della comunicazione e le reazioni dei soggetti coinvolti.
Mentre la comunicazione interpersonale pu� mettere in relazione solo un numero limitato di persone, la comunicazione �mediale� di massa permette a certi messaggi di giungere sostanzialmente all�intera societ�, o addirittura a societ� lontane.
Ovunque si verifichino dei fenomeni che coinvolgono molti soggetti, la comunicazione mediale finisce per prendere il posto di quella interpersonale.
Gi� per parlare a qualche centinaio di persone raccolte serve un medium, per esempio un microfono: e vi sono alcuni media, per esempio la televisione, che permettono di raggiungere nello stesso istante milioni di telespettatori dispersi sull�intero globo terrestre.
La comunicazione di massa � sempre mediata dalla tecnologia: gli strumenti tecnologici che servono a facilitare la comunicazione, a superare le distanze spaziali e quelle temporali o a sovrastare i rumori di fondo, sono chiamati con il termine latino "media�.
Un medium pu� essere un microfono, una lettera, la radio, il telefono: tutti questi infatti sono strumenti inventati dall�uomo, attraverso una pi� o meno elaborata ricerca tecnologica, per facilitare la comunicazione con i suoi simili.
Attraverso la radio, la televisione, la stampa o il cinema diviene possibile una forma di comunicazione che procede da uno solo o pochi emittenti verso un numero potenzialmente infinito di destinatari.
Quando una comunicazione mediale si svolge attraverso strumenti che permettono all�emittente di rivolgersi contemporaneamente a tanti interlocutori la si chiama "comunicazione di massa". La comunicazione di massa è inoltre una comunicazione sui generis, proprio per il fatto di non creare una vera e propria interazione fra i soggetti coinvolti.
Rispetto ad altri tipi di comunicazione, dunque, il processo della comunicazione di massa presenta alcune importanti caratteristiche distintive:
  1. il ruolo dell'emittente è svolto quasi sempre da soggetti � individuali e collettivi � che svolgono la funzione di comunicatori di professione (giornalisti, registi, conduttori televisivi, network televisivi o radiofonici ecc.) all'interno di organizzazioni burocratiche e formali;
  2. il contenuto dei messaggi prodotti dagli emittenti è spesso frutto di un processo di produzione standardizzato, che riproduce i metodi tipici dell'industrializzazione; parallelamente allo sviluppo e all'esplosione delle comunicazioni di massa, infatti, si afferm� il termine "industria culturale", introdotto da Horkheimer e Adorno negli anni Trenta, che definisce la modalit� tipica del Novecento di trattare contenuti di matrice culturale come "merci", cioè esattamente allo stesso modo in cui si producono oggetti materiali tramite il sistema industriale;
  3. il destinatario dei messaggi prodotti nell'ambito delle comunicazioni di massa non è riconoscibile e specifico;
  4. la distanza tra emittente e ricevente è estremamente evidente; non si tratta di un divario solo fisico ma anche culturale e sociale, poiché in genere l'emittente occupa una posizione di maggiore visibilit� sociale ed esercita maggiore autorit� rispetto al ricevente. Il messaggio prodotto all'interno del processo di comunicazione di massa non è mai specificamente indirizzato a un singolo individuo, quanto piuttosto a un insieme di soggetti le cui caratteristiche individuali sono irrilevanti al fine di determinare la riuscita della comunicazione stessa. Gli articoli di giornale, le trasmissioni televisive e radiofoniche, i film sono rivolti a un pubblico sostanzialmente indifferenziato e molto ampio;
  5. la distanza fra emittente e ricevente si manifesta anche su un altro piano, quello della risposta (feedback) all'emissione di un messaggio: nella comunicazione di massa non si prevede alcun feedback in tempo reale da parte del ricevente, a differenza di quanto accade nella modalit� di comunicazione interattiva che caratterizza i new media; in relazione a questa propriet� si sono sviluppate, soprattutto nel periodo fra le due guerre mondiali, le numerose teorie massmediologiche che hanno sottolineato la sostanziale passivit� del pubblico dei mass media, e conseguentemente il forte potere manipolatorio di questi ultimi nei confronti della "massa"
  6. ;
  7. infine, il processo di comunicazione di massa prevede la simultaneit� del contatto fra un emittente singolo (ad esempio un network televisivo) e la moltitudine dei riceventi; questa caratteristica permette al messaggio veicolato di esercitare sui fruitori un impatto molto uniforme e diffuso, e tale caratteristica non è riscontrabile in nessun'altra forma di comunicazione.

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